Michel Comte, lo special one dei ritratti in mostra alla Triennale

Frank Zappa

«Un cavaliere errante della fotografia: un vagabondo, un avventuriero, un nomade con la macchina fotografica». Quale miglior presentazione per Michel Comte, uno dei più grandi fotografi e ritrattisti contemporanei. Che arriva a Milano, ospite della Triennale dal 10 maggio al 3 luglio. La sua mostra si intitola “Crescendo fotografico”. Eppure lui è nato già grande. Nel ’78 Karl Lagerfeld ne intuisce il talento e gli affida alcune campagne pubblicitarie che ottengono un successo enorme. Da allora non si contano le collaborazioni per le maggiori riviste di moda, le campagne pubblicitarie, le copertine realizzate. I suoi scatti oscillano tra cinema e intimità. E il suo nome diventa un brand, tutti si mettono in fila per farsi fotografare da lui.

Sophie Marceau

La mostra milanese è strutturata in 5 sezioni: dalle modelle agli stilisti, dagli artisti ai registi, dagli attori alle rockstar. Tutte le icone degli ultimi tre decenni sono passate davanti al suo obiettivo. Una carriera condensata in 87 immagini e 20 collage, ciascuno con accanto i provini fotografici. Questi permettono di capire la complessità del suo lavoro. Le decine di scatti scartati prima di trovare quello giusto. Comte ha il talento del genio mescolato all’imprevedibilità dell’autodidatta (quale effettivamente lui è).

Passeggiando tra i ritratti si percepisce che in ognuno c’è un brandello sincero della personalità del soggetto. La sensualità di Penelope Cruz coi capelli scapigliati, l’inginocchiato Mike Tyson pronto a esplodere la sua furia, la bellezza senza tempo di Sophie Marceau, l’insolenza di Vincent Gallo, Frank Zappa che sembra farsi scudo con la sua chitarra, il monocolo enigmatico di Jeremy Irons. E ancora, il bianco e nero di Giorgio Armani spezzato a metà, il nudo in movimento di Helena Christensen e tantissimi altri. Certo, aleggia un clima da pubblicità di moda, persiste l’anima da venditore di sogni e icone per le masse. Con la differenza che Comte l’ha saputo fare meglio di tutti.

Jeremy Irons

CRESCENDO FOTOGRAFICO – MICHEL COMTE

a cura di Walter Keller
Orari: Martedì-domenica 10.30-20.30. Giovedì e venerdì 10.30-23.00
Fino al 3 luglio
TRIENNALE DI MILANO
Viale Alemagna, 6 – Milano
Info: 02724341

Ingresso: 6,00/5,00/4,00

Informazioni su Pietro Pruneddu

Nato in Sardegna, l‘isola che De Andrè consigliava “al buon Dio di darci come Paradiso”. Emigrante perenne, dopo aver letto un articolo di Mimmo Càndito espongo a mia madre la volontà di diventare un inviato di guerra. Ne ottengo in risposta urla e forse una ciabatta. L’idea però resiste. Per questo sono al Master in Giornalismo Walter Tobagi. Tra l'altro mi innamoro troppo spesso. Dell’alchimia tra la puntina del mio giradischi e un vinile dei Velvet Underground, del rumore del mare incazzato, dei reportage di guerra, della volgarità misogina di Bret Easton Ellis e Bukowski, delle fotografie di facce distrutte dalla vita, dei film in bianco e nero, di Baresi che alza il braccio per chiamare il fuorigioco, degli sguardi in metropolitana, di Pantani che scatta a ripetizione sul Ventoux, delle risate che riempiono i silenzi.
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento