Io amo l’Italia. Potrebbe sembrare uno slogan di berlusconiana memoria, uno spot elettorale. Invece è il titolo della mostra di Leonard Freed, esposta alle Fondazione Stelline di Milano fino all’8 gennaio. Cento foto, rigorosamente in bianco e nero, attraverso cinquant’anni del nostro Paese. C’è sempre un grosso rischio con questo tipo di mostre: cadere nello stereotipo. Soprattutto se chi scatta è uno straniero. Ma Freed è un fuoriclasse, troppo bravo per scivolare nel tranello.
Nato a Brooklyn da una famiglia di operai ebrei, cresciuto a Little Italy. Si innamora dei costumi e della quotidianità della comunità italo-americana. E inizia a viaggiare. L’Italia lo attrae come una calamita. Roma, Napoli, Firenze,la Sicilia. I suoi scatti degli anni 50 sono un affresco di ciò che eravamo. Immagini debitrici del neorealismo. Pescatori che sembrano usciti da La terra trema di Luchino Visconti, bambini coi pantaloni sudici che ricordano L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, preti che si lanciano palle di neve in Piazza San Pietro, vere facce della Roma felliniana.
Freed, che nel 1972 entrò a far parte della mitica agenzia Magnum, continuò a visitare l’Italia. Saprà coglierne i cambiamenti, la spontaneità, i rituali. Sarà una storia d’amore, come lui stesso l’ha definita. Le fotografie più recenti sono altrettanto meravigliose. Freed dà l’impressione di essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Maestro dell’ironia, del paradosso, delle smorfie. Paragonabile in questo solo all’irraggiungibile Elliott Erwitt o agli scatti parigini di Cartier Bresson. Ecco, se siete una maestra elementare o un giovane genitore e volete insegnare a un bambino di sei anni qualcosa del proprio Paese, portatelo a vedere questa mostra. Riderà, si stupirà, farà domande. Forse, addirittura, se ne innamorerà.
IO AMO L’ITALIA – Leonard Freed
Fondazione Stelline, Corso Magenta 61 – Milano
Fino all’8 gennaio 2012
Mar-dom 10-20 (chiuso lunedì)
Ingresso: intero 6 euro – ridotto 4,50 – scuole 3